Un ponte lungo di primavera, la voglia di macinare qualche chilometro in auto ed è subito itinerario tra i castelli della Loira! Un giro tra villaggi, dimore storiche e giardini fiabeschi difficilmente ripetibile altrove nel mondo. Abbiamo pensato di costruire questo itinerario facendo dapprima una selezione dei castelli da visitare, dal momento che sono moltissimi e, ad averne il tempo e le risorse, sarebbero tutti quanti degni di una visita. In questo articolo cercheremo di ripercorrere le tappe del nostro giro, con tutti gli accorgimenti pratici che abbiamo imparato sul campo e che, in alcuni casi, avremmo voluto trovare in rete come spunto, sperando che lo siano per voi!
Organizzazione del tour: noi ci siamo mossi in un itinerario tra Blois e Angers, passando per la cittadina di Tours. L’ordine di esposizione dei castelli in questo articolo segue l’ordine con cui sono stati visitati. Idealmente l’itinerario percorso è di 200 km.
Cominciamo col dire che i castelli della Valle della Loira, il secondo fiume della Francia per lunghezza ed estensione, sono circa 300 e sono nati dalla volontà dei sovrani di Francia di spostarsi da un luogo all’altro nei periodi estivi, seguiti dalla nobiltà di corte, con tutti gli agi e le comodità del caso. La zona è stata dichiarata Patrimonio Unesco dal 2000.
Il primo castello visitato è stato quello di Chambord, costruito alla gloria di Francesco I dal 1519 in avanti e frutto della collaborazione tra diversi artisti e maestri muratori francesi e italiani. Il castello era stato pensato inizialmente come una base per il sovrano e i nobili di corte per le battute di caccia nella campagna circostante. Chambord può essere esplorato senza una direzione di visita fissa, proprio per come è stato concepito l’edificio, quindi una volta entrati non avrete la classica numerazione dell’ordine da seguire per esplorare le varie stanze. L’unica certezza della visita è che culmina sulle terrazze, per regalare al visitatore come spettacolo finale la vista sui giardini. Il pezzo forte del castello è sicuramente la scala d’onore a doppia rivoluzione, di ispirazione leonardiana, formata da due rampe che si snodano una sopra l’altra senza incontrarsi mai. Se utilizzate la scala insieme potete divertirvi separandovi al primo gradino e ricongiungendovi all’ultimo piano, seguendovi a distanza con lo sguardo, un vero e proprio capolavoro rinascimentale!
Cheverny è la seconda tappa del nostro tour dei castelli: è una delle prime dimore della regione aperta al pubblico, esattamente nel 1922. Le particolarità di questo castello sono quella di essere appartenuto alla stessa famiglia per circa 600 anni e quella di avere un’area intera dedicata alla coltivazione di tulipani. I giardini e l’antica Orangerie sono parte integrante di quello che è uno dei castelli più imponenti del nostro itinerario. Purtroppo dobbiamo dire che la visita delle stanze non è organizzata in modo ottimale, soprattutto per le giornate di grande affluenza: l’ordine obbligatorio da seguire nell’esplorazione delle varie sale mette e dura prova la pazienza dei turisti, obbligati ad incolonnarsi negli stretti corridoi per poter vedere gli appartamenti. Quindi a nostro avviso meglio fuori che dentro!
Per visitare Cheverny è molto comodo fare base a Blois, una graziosa cittadina che ospita, oltre ad una propria dimora reale (che abbiamo bypassato per scelta), alloggi, ristorantini e un paio di punti panoramici sulla Loira davvero molto suggestivi. Per gli amanti del genere qui trovate la Maison de la magie, un museo dedicato alla storia della magia davvero curioso.
Tra questo castello e quello successivo, se il vostro itinerario ve lo consente, si colloca lo Charmont Sur Loire, che noi abbiamo saltato, dovendo fare delle scelte per motivi di tempo: tenete presente che stiamo parlando di un weekend lungo, ma che tutta quest’area occuperebbe tranquillamente una settimana tra le visite complete di tutti i luoghi di interesse.
L’itinerario in mappa prosegue con quello che secondo noi è il pezzo forte del viaggio: lo chateau de Chanonceau. Forse il più rappresentativo, il più gettonato e, a nostro avviso, anche il più bello tra quelli visti. Un perfetto connubio tra giardini e interni, dove siamo rimasti impressionati sia dai giardini che dalle stanze. I giardini di Diana (di Poitiers) e i giardini di Caterina (de’ Medici) sono tra i più spettacolari; il ponte sul fiume che rende unica la struttura di questo castello; le stanze, dalla galleria alle cucine, hanno catturato ognuna a suo modo la nostra attenzione. Le nostre preferite? Sicuramente lo studiolo verde di Caterina de’ Medici e la Spezieria della Regina.
Tappa successiva è Amboise, tra le cui mura è collocata la tomba di Leonardo Da Vinci: il castello si trova proprio nel centro del paesino, molto carino e turistico, certamente da non perdere se siete di passaggio. La pasticceria storica del centro città è una vera garanzia per una colazione coi fiocchi!
La lista prosegue con Villandry, con origini nel XII° secolo, ma in continuo cambiamento: i giardini, forse tra i più belli visti in questi giorni (anche se la scelta è davvero difficile!!!), racchiudono il castello come in uno scrigno. Su 15 ettari di tenuta, ben 7 sono di giardini, classificati tra i Monumenti Storici nel 1934. Esempio caratteristico di architettura rinascimentale, questo è il castello dove l’equilibrio tra interni ed esterni è praticamente perfetto. Il pezzo forte della struttura è sicuramente il salone orientale, il cui soffitto proviene dal palazzo dei duchi di Maqueda di Toledo e risale al 15° secolo: composto dal 3600 elementi in legno, questo puzzle in stile mudejar ha richiesto un anno intero di lavoro per essere reinstallato a Villandry! Dalla terrazza è possibile ammirare i giardini e in particolare il “giardino dell’amore”: 4 quadrati a simboleggiare le 4 forme dell’amore (tenero, appassionato, volubile, tragico). Al suo fianco il giardino delle croci, dove dall’alto sono facilmente riconoscibili la croce di Malta, quella occitana e infine quella basca.
Azay le Rideau è invece una delle architetture in cui l’influenza italiana è più visibile, con radici nel XI secolo, ma con il raggiungimento della forma odierna soltanto a metà dell’ottocento. Se vogliamo fare un paragone rispetto alle visite precedenti potremmo dire che questo castello è più bello dentro che fuori: le stanze sono arredate con mobili provenienti da collezioni pubbliche museali (come il Louvre) e consente di ripercorrere, stanza per stanza, la vita di corte. Complice la pioggerella che ha accompagnato il momento della nostra visita, ne abbiamo approfittato per “abitare il castello”. I giardini meno impressionanti rispetto ad altri.
Il castello di Langeais e quello di Islette si trovano sulla strada tra Azay le Rideau e lo Chateau d’Ussè, ma, per motivi diversi, non abbiamo avuto l’opportunità di visitarli: il primo perché al momento del nostro arrivo pioveva a dirotto, il secondo perchè al momento in cui scriviamo è chiuso al pubblico e fotografabile quindi soltanto da fuori.
Se viaggiate con bambini al seguito, non potete assolutamente saltare la visita al castello di Ussè: uno dei pochi castelli costruiti non come residenza della nobiltà, ma come vera e propria fortezza. Si dice che sia proprio questo il castello a cui la Disney si ispirò per la favola della “Bella addormentata nel bosco”. E, guardando bene la torre situata nella parte più antica del castello, non possiamo non essere d’accordo. La visita della torre è dedicata interamente a ripercorrere tutte le scene della storia: la scala a chiocciola dove Aurora sale ipnotizzata verso la sua sventura, le scene della nascita e i giochi di luce creati dalle fate, fino all’arrivo del principe Filippo… insomma durante questa visita siamo tornati un po’ bambini!
Lo Chateau di Le Rivau è invece uno dei più veloci da visitare, complici gli interni rivistati ed allestiti ad hoc per il turismo. Le stanze di questa antica roccaforte medievale sono piuttosto spoglie, mentre i giardini di quella che era una vera e propria fattoria, comprendono una scuderia e cantine per la produzione vinicola. I giardini sono stati riprodotti seguendo scrupolosamente quanto riportato nei documenti dell’epoca e il percorso da seguire, tra labirinti e sentieri, è concepito come un viaggio nel tempo. In questo caso il nostro modesto parere è molto meglio l’esterno, rispetto all’interno.
Alla fine della nostra mappa si collocano poi i castelli di Saumur, Brissac e Serrant, verso cui è possibile, volendo, completare un itinerario molto fitto e lungo.
Cosa sapere: i biglietti di accesso ai castelli costano in media tra i 10 e i 15 euro. In alcuni casi e solo per alcuni castelli, ci sono delle sorte di convenzioni. Ad esempio: Villandry, Azay-le-Rideau e Le Rivau fanno parte del medesimo circuito e, presentando all’ingresso di uno dei castelli il biglietto di visita di uno degli altri castelli già visitati, avrete diritto ad uno sconto. Vi sarà consegnata una brochure a Villandry, con l’elenco di tutte le convenzioni, che comprendono anche musei e cantine aperte per le degustazioni.
Consigli da seguire: sì, i km da percorrere sono tanti e a volte le strade a scorrimento veloce fanno la differenza. Ma c’è un problemino: le autostrade francesi sono carissime e i caselli si susseguono veloci in un insensato loop di pagamento pedaggi… roba da far ricredere noi italiani sulle autostrade nostrane! Quindi il nostro consiglio è quello di scegliere le strade senza pedaggio che costeggiano la Loira per i tratti più lunghi che potete, tempo permettendo ovviamente. Questo oltre a farvi risparmiare denaro, vi garantirà alcuni paesaggi da cartolina tra una visita e l’altra.
Gli alloggi: se ci seguite da un po’ di tempo sicuramente avrete capito che, rispetto alle sistemazioni standard in hotel di grandi catene, privilegiamo alloggi tipici, bed and breakfast o, comunque, qualcosa di caratteristico e a prezzi contenuti. Diciamo che un tour nella Valle della Loira non è una delle mete ideali nell’ottica del risparmio, ma alcune residenze o bed and breakfast che abbiamo trovato hanno conciliato entrambi questi aspetti. Il primo che ci sentiamo di consigliare è A La Lettrè Thè, una piccola sala da the con alcune camere al piano superiore situato appena fuori dal centro storico di Blois. Gestito da una carinissima signora tuttofare che coccola i suoi ospiti con colazioni deliziose, le camere sono ampie e curate nei dettagli, ci siamo trovati molto bene. Secondo posticino che consigliamo è una vecchia residenza d’epoca affacciata sulla Loira, a Cunault, la Manoir de Beauregard, gestita da due signori inglesi davvero gentilissimi. I proprietari aprono le porte della loro stupenda casa ai turisti, con diverse sistemazioni nella tranquillità assoluta della zona. La colazione nella grande sala da pranzo con il camino acceso vale da sola il viaggio! L’ultimo alloggio, sempre in bed and breakfast, che segnaliamo è La Maucannière, una villetta in stile liberty poco lontano dal centro di Tours: anche in questo caso si è accolti da una famiglia che ha adibito un intero piano della loro casa ad affittacamere. Molto curate sia le camere che i giardini.
Le visite: non abbiamo prenotato alcuna visita ai castelli durante tutto il nostro soggiorno, tranne lo Chateau di Chenoncheau, ma abbiamo sempre verificato sui siti di ciascuno la disponibilità giornaliera di ingressi. La costante di tutti i siti era la possibilità di acquistare in loco i biglietti il giorno della visita e questo ci ha permesso di organizzarci in base al meteo al meglio. Detto ciò, se a differenza nostra viaggiate in agosto, o comunque in alta stagione, oppure se non avete molta flessibilità nei cambi di programma, controllate la disponibilità dei biglietti con anticipo sui vari siti, per evitare sorprese!
Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti in questo articolo.
0 commenti