Situato in provincia di Bari, tra le colline della Murgia e la Valle d’Itria, il comune di Alberobello è una delle località più invidiate e fotografate dai turisti di tutto il mondo. Composto da più di 1000 strutture nei rioni di Monti e Aja Piccola, Alberobello è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1996. Scopriamo qualche curiosità su questa località particolare.
1- Non tutti sanno che i trulli, in origine, erano delle costruzioni realizzate interamente a secco: le pietre calcaree locali venivano incastonate senza malta nè cemento, in modo molto grossolano, ed incastrate l’una sull’altra per creare il tetto dalla inconfondibile forma conica. I motivi di questa modalità di costruzione erano principalmente due: i primi trulli risalgono al XIV secolo e venivano utilizzati per il ricovero di attrezzi agricoli, bestiame e quant’altro per periodi di tempo limitati, quindi senza la necessità di occupazione stabile da parte dei coloni. La seconda ragione era la possibilità di sfuggire al pagamento dei tributi sugli insediamenti e sulle abitazioni, dal momento che sì fatte strutture potevano essere facilmente smantellate. L’architettura del trullo è di probabile origine turca, nonchè palesemente preistorica, se si pensa alle costruzioni funerarie (tholos) con forme pressochè identiche. Solo dal 1797 le tecniche a secco furono sostituite dall’utilizzo di malta e cemento.
2– La pianta, diversa per ciascun trullo a seconda delle esigenze e della numerosità della famiglia che lo abitava, è sempre sovrastata da un tetto di forma conica. Ciò che differenzia ogni trullo è il disegno in calce bianca sul tetto stesso e la forma dei pinnacoli. Il primo stava a simboleggiare la religione della famiglia abitante; i secondi invece, formati da pietre sovrapposte, era lo stemma distintivo della famiglia, una sorta di tocco personale alla propria abitazione, che la rendesse unica nel paese.
3– Il riscaldamento nei trulli era soltanto a camino o focolare, che fungeva sia da cucina che da luogo di raccolta per i componenti della famiglia. Entrando in uno dei tantissimi gift shops della città vi renderete conto di come trulli piccolissimi potessero ospitare famiglie davvero molto numerose! Gli attuali proprietari, che hanno adibito a negozi i loro trulli, sono delle vere e proprie guide per i turisti: ognuno di essi racconta la storia della propria famiglia, dalle origini alle abitudini di chi lo abitava, con una grandissima disponibilità e dedizione alla curiosità dei visitatori. Questo per noi è sicuramente un valore aggiunto, per un luogo che di per sè non avrebbe bisogno di presentazioni!
4– C’è un solo trullo a due piani in tutto il paese: il trullo Sovrano. Tutti gli altri, seppur molto piccoli, venivano soppalcati per creare le camere da letto e contenere tutti i membri della famiglia. Si trova nella parte nord di Alberobello, in Piazza Sacramento, ed oggi è adibito a museo: dall’interno si può ammirare la massima espressione dell’architettura dei trulli.
5– Esiste anche una chiesa ricavata in un trullo ed è visitabile: la Chiesa di S. Antonio, situata alla fine di Via Monte Pertica.
6– L’attuale Ufficio del Turismo di Alberobello di trova nell’antichissima Casa D’Amore, il primo trullo storico costruito con l’aiuto di malta nel 1797 e che ha segnato il passaggio della cittadina a vero e proprio borgo civilizzato.
7– Tra le tante del paese, ci ha molto incuriosito la leggenda del Trullo Siamese, una costruzione letteralmente sezionata a metà, con due ingressi separati. Si narra che questa abitazione accogliesse due fratelli e la promessa sposa del maggiore dei due; la donna divenne però l’amante del fratello minore. Questo portò alla divisione del trullo esattamente a metà, per fare in modo che i due fratelli non si incontrassero mai più.
8– Le viste panoramiche su un luogo così particolare non mancano ovviamente: alcuni trulli posseggono terrazze panoramiche dalla quali ammirare i tetti della città. I proprietari dei negozietti di souvenirs che oggi li occupano, permettono la visita gratuita alle terrazze, ma se cercate la vista migliore su questo spettacolare agglomerato, salite fino al Belvedere di Santa Lucia, non ve ne pentirete!
9– Visitando Alberobello abbiamo anche scoperto un’antica tradizione locale, portata avanti da diversi artigiani pugliesi, quella dei fischietti. Non tutti sanno che una delle tradizioni più antiche del posto, non solo legata ai giochi dei bambini, ma anche ai riti magici e religiosi, è quella dei fischietti in terracotta. Troverete diverse botteghe che offrono una varietà inenarrabile di fischietti prodotti artigianalmente, con forme, colori e simbologie tutte da scoprire.
10– Come arrivare: Alberobello dista soltanto 50 chilometri dal vicino aeroporto di Bari e 60 da Matera. La visita del centro richiede non piu’ di 3 o 4 ore, per cui, se ne avete l’occasione, fermatevi senza pensarci. Se poi ne avete l’opportunità, trascorrete una notte in uno degli adorabili bed and breakfast ricavati nei trulli. Ebbene sì, i proprietari di alcuni trulli hanno adibito a camere di albergo ed alloggi per turisti queste costruzioni, per un’esperienza unica al mondo.
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