Forse non tutti sanno che la Route 66 odierna differisce da quella che era stata inaugurata nel 1926 come prima highway americana, che collegava Chicago a Los Angeles, passando per tutti questi stati : Illinois,Missouri,Kansas,Oklahoma,Texas,New Mexico,Arizona e California. Ma chi vuole intraprendere un coast to coast o semplicemente un classico tour della west coast, non potrà fare a meno di cercare sulla mappa i tratti della Historic Route e le tappe imperdibili che indicherò di seguito.
Premetto che questo tratto di Route 66 è stata parte di un mio tour della west coast che includeva anche la visita dei maggiori parchi, ma a quelli dovrò dedicare tempo e spazio autonomamente come meritano. Ho percorso il mio tratto di Route 66 “al contrario” partendo dal molo di Santa Monica a Los Angeles, dove troverete segnalato il punto esatto in cui la strada finiva “END OF TRAIL“, perchè il mio volo atterrava proprio qui. La prima tappa da segnalare, partendo da Los Angeles si trova a San Bernardino, cittadina periferica della città degli angeli, dove un curioso motel attrarrà la vostra attenzione, il Wigwam motel. Si tratta infatti di un particolare motel in cui le stanze, indipendenti, sono all’interno di vere e proprie tepee indiane in cemento. La forma peculiare implica che le camere non siano comodissime, ma per gli amanti della route 66 non conta, poichè si sta avverando un sogno! La prima cittadina che ho incontrato sul mio cammino è stata Calico, conosciuta come una delle ghost town della California e ho deciso di inserirla come prima tappa della giornata a causa del clima torrido (esattamente correva il mese di agosto e qui ci troviamo nel bel mezzo del deserto!). Calico nacque come centro minerario tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, ma fu abbandonata dai minatori ben presto a causa dell’esaurimento dei giacimenti.
Calico
Camminando l’atmosfera è surreale, sia perchè al mattino presto ci sono pochi turisti, sia perchè pare proprio di trovarsi dentro un film western: i piccoli shops collocati sulla via principale, l’ufficio dello sceriffo e i carretti utilizzati da chi ci lavorava sono proprio come li abbiamo visti in tv decine di volte! Negozi di souvenirs e attrazioni turistiche a parte, la cittadina è oggi disabitata, per cui ad una certa ora tutto viene chiuso e riaperto la mattina seguente. La visita richiede poco tempo, per cui mi rimetto in macchina e riprendo la strada numero 40 per circa 50 miglia, svolto a destra sulla Nationals Trails Highway e raggiungo Amboy: segnatevi questo punto sulla cartina.
Amboy
Il Roy’s Motel, chiuso da tempo, e un bar ancora a pieno servizio offrono un po’ di ristoro a chi percorre in questi caldi giorni d’estate la Route 66.
Vale la pena fermarsi per una breve sosta, qualche foto ricordo e per bere una bibita fresca osservando seduti ai tavoli all’esterno una delle immancabili Harley-Davidson che percorrono la strada. Il Roy’s Motel è anche il punto dove poter fotografare nel nulla assoluto la scritta Route 66 sull’asfalto. Respirata l’aria dei mitici anni 70 riparto e, sempre riprendendo la intersate 40, seguo la direzione 95 nord che mi porterà ad Oatman, la seconda ghost town del mio tour, in Arizona. Questa seconda cittadina, sempre nata come agglomerato di minatori e cercatori d’oro, a differenza della prima, non è abbandonata e allestita a sito esclusivamente turistico: solo un centinaio di persone la popolano e vivono in condizioni surreali, pur di non far cadere le loro dimore nelle stesse condizioni di Calico e co. Vedrete quindi asinelli che pascolano tra i negozi indisturbati, toilette senza sciacquoni e via dicendo. Realtà stramba, ma che vale la pena di visitare, acquistando qualche souvenir fatto a mano (i mocassini sono eccezionali!) e assistendo ad uno spettacolino con la riproduzione dell’antica miniera in forza.
La via centrale di Oatman
Mi rimetto in marcia in direzione Flagstaff, con tappa intermedia a Kingman, dove potrete visitare un piccolo museo dedicato alla Route 66 ospitato in una vecchia centrale elettrica restaurata. Il museo non è molto grande, non perderete molto tempo a visitarlo e vi farà conoscere in breve la storia della mitica Route 66. L’ora di pranzo e’ arrivata e non posso esimermi da provare i rinomati hamburger e milkshake da Mr.D’z: questo coloratissimo locale vi farà immergere ancora di più nel clima Mother Road.
Mr D’z
Un paio di foto al deposito ferroviario cittadino e riparto alla volta di Seligman. Questa cittadina e i suoi gift shops che sembrano quasi musei è l’emblema del mito della Historic Route, perchè vi farà camminare tra macchine d’epoca e cimeli vari fianco a fianco con Elvis. Per gli amanti del genere, la Radiator Spring, fantomatica location in cui il cartoon Cars è ambientato, pare proprio essere Seligman. Se avete bambini o se siete solo appassionati e curiosi, fermatevi qui e contribuite alla rinascita di questa mini città, alla quale l’idea della Pixar ha certamente dato il via. La percorrenza della strada fino alla fine del paese è molto breve e quindi , come per Kingman la sosta durera’ un paio d’ore al massimo. Il mio consiglio è di spingersi oltre per raggiungere nel tardo pomeriggio Williams, alle porte del parco nazionale del Grand Canyon.
Uno scorcio di Seligman
Williams spesso è scelta come tappa in prossimità del Grand Canyon sia perchè gli hotel più vicini al parco sono più costosi, sia perchè è una città che offre numerosi spunti per una serata da trascorrere in tipico stile anni 50. Ho letto qua e là critiche di viaggiatori che la ritengono trappola per turisti: a mio avviso non lo è, forse perchè mi è piaciuta molto, tanto da tornarci due volte. Il profumo di pini, le insegne luminose e lo spettacolo western delle 19,30 sono solo alcuni degli spunti che Williams offre ai turisti, accompagnati da ottimi localini che servono buonissime bistecche! Una cosa che mi sarebbe piaciuta e che purtroppo non ho avuto occasione di fare (perche’ il mio tour proseguiva verso nord!), e’ il viaggio in treno che porta fino al Grand Canyon. Da qui infatti potrete raggiungere in un paio d’ore il famosissimo parco usufruendo della Grand Canyon Railway , lasciando comodamente la vostra auto parcheggiata e ammirando i paesaggi circostanti. A Williams raccomando il Cruiser’s Route 66 Cafe: fatevi sistemare all’aperto, proprio ai bordi della mother road, gustatevi una mega bistecca accompagnata della musica country che il complesso di turno suonera’ per voi. Prima di uscire usufruite del bagno, assolutamente in tema e capirete il perchè da soli!!! Se con il vostro pernottamento non avete inclusa la colazione, poco male: il Pine Country Restaurant nel centro città è fenomenale e la Country Breakfast vi darà le energie di cui necessitate per affrontare la giornata!
Una strada che prosegue dritto per altri centinaia di chilometri, ma che da qui risale verso tutti i parchi che in un classico giro della West Coast non possono mancare. Il mito Americano parte proprio da questa strada, che personalmente ritengo la piu’ bella ed emozionante al mondo.
Cosa mettere in valigia: una strada che attraversa così tanti stati rende difficile qualsiasi indicazione sul clima, poichè passando da uno stato all’altro e ragionando su distanze così grandi rischierete di portare in valigia mezzo guardaroba. Mi sento di consigliare un abbigliamento comodo a strati, se viaggiate nei mesi compresi tra maggio e agosto. Ottimi i pantaloni doppia lunghezza (lunghi, ma con cerniera che li rende pantaloncini corti all’occorrenza), i giubbottini leggeri antivento e delle scarpe comode. Non dimenticate occhiali da sole e cappellino.
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