Il nostro primo consiglio è quello di evitare i mesi di luglio e agosto. La primavera è il periodo migliore, per poter scarpinare tra i vari saliscendi cittadini senza sudare anche l’acqua del battesimo. Inoltre la maggior parte di siti archeologici e musei hanno un biglietto di ingresso ridotto nel periodo invernale fino al 31 marzo. Se viaggiate in famiglia, un bel risparmio!

    Il secondo consiglio riguarda l’orario migliore per visitare l’Acropoli, punto nevralgico della città, ed evitare che la folla vi impedisca di scattare anche solo una foto decente durante la visita! Se siete mattinieri, scegliete la prima fascia di ingresso alle 8! In alternativa, prenotate l’ultima fascia oraria (nel periodo invernale si entra alle 16 e con chiusura prevista alle 17; nel periodo estivo ingresso alle 19 e chiusura alle 20): questo vi consentirà di far defluire la gente in visita ed essere gli ultimi a lasciare il sito. Con foto in solitaria garantita! Ah, dimenticavamo, il sito ufficiale dove prenotare i biglietti è questo. E lo specifichiamo perché noi stessi in rete ci siamo inizialmente un po’ persi nel ginepraio di agenzie che chiedono commissioni aggiuntive!

    La vista dell’Acropoli è davvero uno spettacolo, da qualsiasi prospettiva. Al tramonto, se avete ancora energie dopo le svariate migliaia di passi della giornata, salite sul colle Filopappos: la vista è davvero mozzafiato!

    Se avete nostalgia delle tipiche casette in stile Cicladi non temete: esiste un quartiere, ai piedi della zona archeologica del Partenone, interamente costruito così. Si chiama Anafiotika e vale davvero la pena farci due passi. Le piccole casette bianche in un labirinto di vicoli in saliscendi vi daranno l’impressione di essere su un’isola. Le origini di questo quartiere sono molto antiche e la loro destinazione era accogliere manovalanza o profughi arrivati in città. Ad oggi uno dei quartieri più colorati della città, anche se come al solito Instagram ingigantisce la situazione… gli scorci da foto wow non sono poi così tanti!

    Se in un weekend dovete fare una scelta sui musei da visitare e siete indecisi, il nostro consiglio è di scegliere il museo dell’Acropoli, rispetto al Museo Archeologico Nazionale. E’ il più costoso della città (biglietto 20 euro), ma ne vale davvero la pena. Sia per l’organizzazione interna, sia per il contenuto! E considerando che un weekend ha un numero di ore limitate, questo è un museo da non sacrificare assolutamente.

    Un’altra cosa da fare al mattino presto è quella di visitare l’Antica Agorà, il complesso più rappresentativo della storia della città. Salite fino al tempio di Efesto, davvero ben conservato e con vista panoramica; non tralasciate il museo all’interno del complesso, non molto grande, ma ben organizzato. Approfittate per fare una breve sosta nei lunghi portici colonnati del museo, veramente bellissimi! Abbiamo optato per la visita di questo sito, rispetto all’Agorà Romana, che di fatto è quasi totalmente visibile dall’esterno dei cancelli.

    Questione cibo, tra un’attrazione e l’altra. Se è la prima volta in Grecia non potete esimervi dall’assaggio di feta e yogurt greco niente a che vedere con i loro lontani parenti venduti qui in Italia. Provare per credere. Se non siete amanti del formaggio, potete sempre optare per uno dei piatti forti della cucina greca, il souvlaki! Anche i posticini che apparentemente possono sembrare più turistici di fatto offrono prodotti locali ottimi, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

    Alzi la mano chi deve necessariamente acquistare un souvenir per parenti, amici o per sé: il Flea Market adiacente a piazza Monastiraki e i vicoli del quartiere Plaka fanno al caso vostro. Impossibile tornare a mani vuote! Da amanti dei mercati vi segnaliamo anche quello alimentare di Varvakios, il piu’ grande della citta’. Probabilmente non acquisterete nulla da portare a casa, perché si vendono pesce e carne freschi, ma se vi piace il genere, consigliamo di passarci velocemente per un’occhiata!

    Se siete sportivi, non potete fare a meno di una corsetta all’antico Panathenaic Stadium, ovvero lo stadio greco che ha ospitato la prima Olimpiade, costruito in onore della dea Atena. Ad oggi si tratta dell’unica arena antica costruita integralmente in marmo pentelico, anche se in origine i posti a sedere erano in legno. La capienza è di ben 80.000 persone; molto suggestiva la galleria in cui passavano gli atleti prima di entrare nell’arena e l’adiacente museo, dove sono esposte le varie fiaccole olimpiche utilizzate negli anni.

    Se siete sportivi (parte 2!) e anche appassionati di pallacanestro sicuramente non vi potete far scappare una partita all’Oaka di Panathinaikos, con visita all’annesso villaggio Olimpico sede dell’edizione nel 2004! In alternativa c’è la seconda squadra cittadina, l’Olympiakos, che però gioca al Pireo, da tutt’altra parte.

    Prima di rientrare, precisamente la domenica mattina, segnatevi l’evento cittadino con un pubblico esageratamente numeroso: il cambio della guardia di fronte al Parlamento, in Piazza Syntagma. Avete presente quelle guardie con le scarpe con i pompon sopra? Sì, sono quelli lì. Il rituale dei militari Euzoni, molto folkloristico, viene esperito ogni domenica alle 11. Preparatevi con anticipo per avere una buona visuale tra la folla!

    Dedichiamo due righe al tempio di Zeus, una delle maggiori attrazioni cittadine, ma che purtroppo durante la nostra visita era in fase di ristrutturazione! Delle 104 colonne originarie, solo 15 sono in piedi ad oggi. La sedicesima colonna cadde nel 1852, colpita da un fulmine. Peccato! Ci sarebbe piaciuto vederlo senza impalcature!

    Infine facciamo un breve cenno alla Biblioteca di Adriano, che citiamo in fondo al nostro articolo, non per ordine di importanza, ma per mere ragioni di tempo a disposizione. Costruito nel 132 D.C. su ordine dell’imperatore Adriano, i pochissimi resti che si conservano del complesso possono dare solo una lontana idea della maestosità di questo luogo. Si possono scorgere i resti di maggiore importanza costeggiando la cancellata, per cui se avete tempi stretti come noi, o a meno che non ne abbiate particolare interesse, valutate se conviene l’ingresso.

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