Appena atterrati in Malesia, a Kuala Lumpur, la capitale ci accoglie con un bigliettino da visita di tutto quello che troveremo da qui alla fine del nostro viaggio: il traffico delle strade, i profumi dello street food e la vista dello skyline inconfondibile. Una città in continua espansione, che colpisce per i grandi contrasti tra zone centrali e periferia, così come per la compresenza di culture differenti.

Abbiamo diviso la nostra visita della capitale malese in due tranches, dettate dalle tappe del nostro itinerario nel Borneo, cercando di vedere il più possibile e cogliere quel melting pot che poche altre città possono vantare. Un villaggio di minatori cinesi trasformato in brevissimo tempo in capitale della Malesia e che vede convivere comunità di malesi, indiani e cinesi, ciascuno con le proprie usanze e tradizioni.

La permanenza minima a Kuala Lumpur per chi vuole visitarla dovrebbe essere di almeno tre giorni pieni. Il periodo migliore per godersi la città sarebbe in corrispondenza della nostra primavera, ma noi l’abbiamo girata in agosto: il caldo umido del sud est asiatico, per chi lo conosce, è sempre abbastanza fastidioso, ma ce la siamo cavata bene! Attrezzarsi contro l’aria condizionata, che in questa città è impietosa già a partire dall’abitacolo dell’auto Grab che vi condurrà in città, è vitale! Potremmo quasi sbilanciarci dicendo che l’uso dei condizionatori qui è peggio che negli Stati Uniti…tirate voi le somme!

Non possiamo non aprire la nostra carrellata di “cose da vedere” con il simbolo della città: le Petronas Tower. Intorno a queste due torri di acciaio e vetro collegate da un ponte sospeso, si può affermare che ruota tutto il centro città. Dai giardini che le costeggiano, al KLCC Park, con tanto di fontane, il contorno a questo capolavoro dell’ingegneria è un brulicare continuo di turisti. Le torri, alte 452 metri, sono l’attrazione principale e possono essere visitate prenotando qui i biglietti https://eticket.petronastwintowers.com.my . L’orario perfetto per la visita, che a nostro avviso è organizzata molto bene, dividendo i visitatori in piccoli gruppi ed evitare affollamenti inutili, è quello del tramonto. Nel ponte di collegamento tra le due torri sono ammesse 15 persone per volta, per un tempo limitato, ma sufficiente a godersi il panorama dall’alto e scattare qualche foto. Accertatevi di acquistare i biglietti con un certo anticipo, soprattutto per le fasce orarie molto gettonate come quella del calar del sole. Lo spettacolo è assicurato!

Batu Caves: seconda attrazione turistica in ordine di importanza è sicuramente questo complesso di templi induisti costruiti all’interno di una cava. Una decina di chilometri a nord della centro città, questo santuario costruito all’interno di cavità carsiche attrae un numero di turisti impressionante ogni giorno. L’ingresso è gratuito. La scalinata che conduce all’ingresso alle cave è di 272 gradini, ma per chi non fosse allenato e avesse la necessità di fermarsi di tanto in tanto a rifiatare, c’è un dettaglio da non trascurare: tante piccole scimmiette disturbatrici potrebbero avvicinarsi incuriosite dai vostri abiti, dai vostri zainetti (attenzione a chiudere tutto, soprattutto se avete del cibo al seguito), oppure semplicemente prestarsi a posare per qualche scatto con i turisti! Molto belli i colori, soprattutto con le prime luci del mattino: essendo un posto piuttosto caotico, che ve lo diciamo a fare? Andateci presto al mattino!

Merdeka Plaza: la piazza dell’indipendenza nasce sull’erba di un vecchio campo da cricket, dove sventola una bandiera malese in luogo della vecchia Union Jack. Costeggiata dal palazzo del sultano Abdul Samad e dal museo tessile, questa distesa verde è un luogo molto sentito dalla popolazione malese. Sullo sfondo i grattacieli che offrono uno dei tanti spot a contrasto presenti in città. Sempre in piazza Merdeka consigliamo proprio di entrare alla Majid James Sultan Abdul Samad Mosque, adiacente al palazzo, tra le più belle della città. Ricordatevi di coprirvi il capo e le gambe prima dell’ingresso. Da qualche tempo, prima di entrare, è necessario registrarsi con un QR inserendo i propri dati personali: potete fare tranquillamente tutto al momento dell’arrivo.

Il Central Market ha aperto la nostra consueta serie di mercati da visitare durante il viaggio: si tratta di un mercato coperto di artigianato locale, dislocato su due livelli e con una discreta food court. Gli stand sono molto curati, a differenza di altri mercati locali frequentati dai locals. Questo è un mercato turistico, adatto quindi agli acquisti di souvenirs, prodotti fatti a mano ecc…, dove accettano carte di credito, diversamente dalla maggior parte dei mercati dislocati in città.

Passiamo poi ad un mercato tipico, tra i primi vistati a KL, quello di Petaling Street. Si tratta di una strada coperta, che ospita bancarelle di merce per lo più cinese (si trova infatti alle porte di China Town) e in gran parte imitazione di grandi firme internazionali. Si trova di tutto: dal cibo alle scarpe, dai prodotti di elettronica agli occhiali. Munitevi di tappo alle narici se, come noi, non sopportate l’odore del durian, che qui è venduto ogni 2 metri in ogni forma e consistenza!

Dicevamo che la convivenza di culture diverse a Kuala Lumpur è davvero impressionante e, dopo la comunità cinese, c’è anche la zona che ospita quella indiana, Little India. Se siete amanti dello street food indiano, delle spezie e in generale dei prodotti provenienti dall’India, due passi in questo quartiere sono consigliati.

Dopo la moschea, abbiamo deciso di dedicare del tempo alla visita del più importante tempio cinese della città il Thean Hou Temple. Ci sentiamo di consigliarlo, sia per la suggestività del complesso, sia per toccare con mano, ancora una volta, il mix perfetto tra tradizione e modernità della città. Per raggiungere questo tempio, situato su una collina e fuori dalle strade più battute di KL, consigliamo di chiamare un Grab, vista la distanza davvero minima dal centro città.

Restiamo in tema luoghi di culto con quella che secondo noi è una delle moschee più suggestive mai viste nel mondo: la Putra Mosque, spesso chiamata come la omonima città Putrajaya. Centro amministrativo federale della Malesia, Putrajaya è più vicina all’aeroporto che al centro di KL, ragion per cui numerosi turisti decidono di vistarla durante uno scalo lungo, oppure prima di rimettersi in volo. Un’area verde, tranquilla e curata, dove già da lontano spicca il rosa delle decorazioni arabeggianti della moschea. Gli interni sono altrettanto stupefacenti; i turisti possono entrare solo in una parte dell’edificio, mentre chi vi si reca per pregare, ha accesso alla totalità dei locali. L’ingresso è gratuito, come sempre va rispettato un codice di abbigliamento e comportamento rigoroso; da qualche tempo è necessaria una breve registrazione con QRcode alle porte di ingresso, per comunicare i propri dati. Abbiamo preferito questa visita anziché quella della National Mosque, che si trova in posizione certamente più centrale, ma che a nostro avviso era meno imponente e, si sa, il tempo a disposizione impone sempre di fare delle scelte.

La seconda protagonista dello skyline di KL è certamente la Merdeka Tower (Merdeka 118), alta ben 678 metri e che si aggiudica il titolo di secondo edificio più alto del mondo. Anche in questo caso c’è un osservatorio in cima, visitabile, con una panoramica sulla città. Noi abbiamo scelto di salire sulle Petronas Twin Towers, dal momento che una delle nostre sistemazioni in città affacciava proprio su questa torre!

Chiudiamo l’elenco delle attrazioni con una tourist trap, che ahimè, abbiamo trovato anche a Kuala Lumpur. A meno che non viaggiate con bambini, sconsigliamo la visita del KL Forest Eco Park. Si tratta di una foresta pluviale all’interno della città, indicata da molte guide come una valida alternativa per staccare la spina dal traffico cittadino. All’attivo ci sono sentieri e ponti tibetani da percorrere, ma nella sostanza nulla di impressionante o che ci abbia soddisfatti della visita. I biglietti si fanno all’ingresso e non è necessario prenotare. Nel caso, armatevi di repellente anti zanzare. Con il senno di poi avremmo potuto optare per i Perdana Botanical Gardens, un complesso botanico cittadino, che ospita una straordinaria varietà di fiori e piante.

Segnaliamo infine, per chi ama lo shopping anche in vacanza, il complesso commerciale Pavilion, che ospita moltissimi negozi, grandi firme e catene di ristorazione internazionali. La zona è centralissima, utile anche per trovare soli 10 minuti di refrigerio tra un quartiere e l’altro. Percorrete la Jalan Bukit Bintang e sfruttate l’ingresso principale per orientarvi nel complesso, davvero molto grande!

Consigli: prima di tutto scaricate Grab, l’ideale per muoversi in città sulle distanze medio-grandi. I prezzi delle corse equivalgono ad un biglietto di un mezzo pubblico, con tutte le comodità del trasporto privato. Armatevi di felpine/giacchette e quant’altro per gli sbalzi di temperatura. Non dimenticheremo facilmente l’aria condizionata malese! Approfittate dei prezzi contenuti degli hotel in città per sceglierne uno con piscina sul tetto, magari con vista sullo skyline: non ve ne pentirete!

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