Durante i nostri due soggiorni in Islanda ci siamo portati a casa la bellezza di 1800 foto, un’infinità penserete. La motivazione è sostanzialmente legata al numero altissimo di bellezze che quest’isola offre ai visitatori: abbiamo perciò pensato di raccogliere in un articolo gli spot fotografici più suggestivi, i punti migliori da cui scattare e le località dove vale proprio la pena fermarsi. L’ordine con cui sono esposti è casuale e non legato all’importanza del luogo. Dopo averlo letto, 1800 non vi sembreranno poi così tante! Se state organizzando il viaggio, date un’occhiata al nostro itinerario lungo la Ring Road. Se invece volete un assaggio di questi panorami meravigliosi, guardate il video sul canale YouTube qui!
Gulfoss: non c’è da meravigliarsi se viene citata come prima della lista…la cascata più maestosa dell’Islanda, letteralmente “la cascata d’oro”, formata in realtà da due cascate che si uniscono. L’imbarazzo della scelta per come, da dove e quanto fotografarla, ma una cosa è certa: non sarà una visita breve!
Sigoldugljufur: un canyon spettacolare a meno di due ore da Reykjavik, chiamato anche “valle delle lacrime” per via delle numerose cascate e corsi d’acqua che lo attraversano. Un susseguirsi di insenature a perdita d’occhio, con colori brillanti in ogni stagione dell’anno.
Seljalandsfoss : già dalla strada di accesso e prima di parcheggiare, si scorge questa cascata alta 60 metri! La passeggiata tutto intorno è praticamente obbligatoria per fotografarla sia nel suo lato anteriore, sia per raggiungere le rocce proprio sotto l’acqua che cade, per una prospettiva a dir poco spettacolare!
DC3 plane wreck: il relitto del velivolo statunitense atterrato a seguito di un’emergenza, giace qui dal 1973 e la sua quiete viene disturbata soltanto dai turisti avidi di foto che si cimentano nel lungo cammino per raggiungerlo. Difficile stabilire a priori quanta gente ci sarà nelle vostre foto…. un’idea potete farvela solo contando le auto parcheggiate prima della strada di accesso!
Reynisfjara beach: la spettacolare spiaggia nera e le sue rocce plasmate da acqua fragorosa e venti gelidi sono soggetti perfetti per qualunque fotografo, esperto e non. Aggiungiamo la scogliera basaltica, che pare disegnata, e qualche puffin curioso all’elenco dei protagonisti indiscussi delle foto scattate qui.
Jokulsarlon glacier: laguna glaciale molto movimentata. Perchè? Foche curiose che nuotano da una parte all’altra, blocchi di ghiaccio in continuo movimento e, ahimè, qualche barca poco fotogenica carica di turisti, in un via vai molto suggestivo!
Svartifoss: ennesima cascata, ennesime rocce basaltiche, ma il risultato cambia, eccome! Un altro scenario da cartolina da aggiungere ai precedenti.
Diamond beach: spettacolare spiaggia dove pezzi di iceberg naufragano e si posano per essere immortalati sulla sabbia nera, sia in estate che in inverno. Giochi di luce che appassioneranno i più esperti fotografi.
Il promontorio di Dyrhólaey e le scogliere dei fiordi occidentali: due punti molto distanti, ma accomunati dalla elevata probabilità di incontrare i famosi pulcinella di mare (puffin), che piacciono tanto ai bambini e…..ai fotografi! La conformazione delle scogliere offre loro l’habitat ideale, per trovare riparo e cibo comodi. Non vi resta che avvistarli e scattare!
Studlagil canyon: il grigio del basalto a picco sullo smeraldo delle acque vale la camminata per raggiungerlo: non fermatevi al primo parcheggio dopo il ponte ma proseguite, potete tranquillamente risparmiare una ventina di minuti!
Husavik : un esercizio per i più esperti di fotografia in movimento, questo spot fotografico richiede anche dei riflessi prontissimi. Bisogna essere veloci nel catturare l’emersione delle balene o i salti improvvisi dei delfini, durante le escursioni che si tengono qui. Prenotate con adeguato anticipo!
Kelingarfjoll: la difficoltà di raggiungere questo punto di interesse in auto (solo 4x4) è direttamente proporzionale alla sua bellezza! Un trekking più o meno impegnativo, a seconda dei percorsi scelti, ma con una sola garanzia: colori pazzeschi per scatti altrettanto pazzeschi!
Hvitserkur: un faraglione di 15 metri con le vaghe sembianze di un elefante, in mezzo al mare! Divertitevi da ogni prospettiva a scattare la foto che meglio lo rappresenta. Se poi avete tempo, fermatevi a leggere le storie e le leggende troll locali, che ne spiegherebbero la formazione.
Dynjandi: una cascata nella zona dei fiordi occidentali che ci ha impressionati per la sua imponenza. La larghezza di 60 metri e i sette salti d’acqua ci hanno lasciati a bocca aperta. Tantissime le foto in rete da cui potete prendere spunto; l’impermeabile colorato è fortemente consigliato per una foto perfetta!
Ytri tunga: una spiaggia islandese come tante, se non fosse che il via vai di foche giocherellone ne hanno fatta una tappa fissa per turisti e fotografi in cerca di pose più o meno divertenti.
Seydisfjordur church: una delle chiesette iconiche dell’isola è certamente questa, nell’omonimo villaggio di pescatori. La stradina colorata che conduce al suo ingresso è un ulteriore elemento colorato, che si aggiunge alla sua naturale fotogenicità.
Skogafoss: 60 metri di forza della natura, spettacolo allo stato puro. Fasci di luce e arcobaleni creati dalle goccioline d’acqua mosse dal vento fanno il resto. Potrete rimanere a fare foto per ore!
The sun voyager : la scultura più famosa di Reykjavik, che ricorda tanto una nave vichinga, ma stilizzata e posizionata verso il mare. Ben si presta agli scatti di chi, magari appena arrivato, non si è ancora immerso nella bellezza naturale di quest’isola.
Dettifoss: l’ordine dei punti da fotografare è assolutamente casuale, lo dimostra la posizione di questa cascata, la maggiore d’Islanda. A differenza delle precedenti, potrete immortalarne soltanto la cima, perché la potenza e la portata d’acqua è tale da non farne scorgere la fine.
Kirkjufell: situato nella penisola di Snæfellsnes, questo è certamente uno dei soggetti più fotografati di tutta l’Islanda. Capirete bene il perché. Se poi ti capita anche di vedere la prima aurora boreale sullo sfondo di questa cartolina, allora la montagna diventa davvero speciale! Grazie Kirkjufell!
La spada vichinga di Borgarnes: appena fuori dalla città e solo se avete un drone, allora è il caso di fermarvi e provare a replicare questo scatto. Attenzione alle folate di vento!
Vulcano Kerid : una foto dall’alto di questo lago di origine vulcanica, il cui cratere rosso e la forma molto simile a quella di un occhio, sono l’ABC per chi è di passaggio nel Circolo d’Oro.
Arnastapi : lungo il porticciolo tanti spot fotografici interessanti. Quello che ci ha colpiti di più è stata questa casetta isolata, perfetta per un quadro. Ideale per chi ha di solito problemi con il vicinato!
Budir church: la chiesetta nera di Budir, costruita interamente in legno e isolata da tutto e da tutti, spicca tra i prati verdeggianti circostanti. Praticamente impossibile non trovarla sulle copertine delle guide turistiche!
Le case isolate sparse per l’isola: le abitazioni sparse in tutta l’isola, ciascuna con una sua particolarità, sono sicuramente molto suggestive. I tetti colorati, i recinti con i cavalli appena fuori da casa, oppure il corso d’acqua vicino, sono tutti spunti che un fotografo non può non cogliere e…..approfittarne! Giocate a trovare la vostra preferita durante il viaggio. Questa in particolare si trova a Bruarfoss i Hitara.
Chiesetta di Vik: una delle tante chiese islandesi con il tipico tetto appuntito e di colore rosso. La prospettiva migliore per uno scatto è certamente quella dalla collinetta retrostante, che permette di immortalarla sullo sfondo delle rocce nere di Reynisfjara, provare per credere!
Blue lagoon: questo centro termale vicinissimo alla capitale, è ormai diventato un’istituzione. Complice la ridondanza delle sue immagini su Instagram, il contrasto tra l’azzurro delle vasche, la roccia bianca e la cornice del vapore termale che li avvolge, la Blue Lagoon è uno dei siti islandesi più fotografati. Portatevi una cover adatta, per evitare di rovinare il vostro telefono con acqua e vapore!
Strokkur Geyser: ad intervalli compresi tra i 5 e i 10 minuti al massimo questo geyser, pezzo forte del Circolo d’Oro, lancia getti d’acqua alti fino a 60 metri. Vista la regolarità dei getti e la “garanzia” di vederlo esplodere durante la visita del sito geotermico, numerosi sono i fotografi armati di cavalletti e pazienza che si cimentano qui. Provateci anche voi!
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