Lo chiamano Sunshine State e il suo simbolo è una grossa arancia stampata al centro di tutte le targhe automobilistiche: oggi partiamo per la Florida e per un tour della costa est in cui non manca proprio nulla!
Per prima cosa ricordiamoci il nostro Esta in corso di validità; se ne fossimo ancora sprovvisti, vediamo qui come fare.
Quando partire: il clima è mite tutto l’anno, ma i periodi meno consigliati sono da metà agosto a ottobre, per l’alta probabilità di uragani. Il nostro inverno è la stagione ideale per visitarla, ma anche la primavera, con temperature dai 15 ai 27 gradi.
Quanti giorni servono: per un bel tour della Florida servono almeno due settimane. Ovviamente questo è un dettaglio variabile a seconda degli interessi: pensate solo al caso in cui viaggiaste con bambini al seguito. I parchi divertimento di Orlando sono tantissimi e una settimana non basterebbe solo per esaurirli, ma questo è soltanto un esempio per rendere l’idea.
Dove atterrare: Miami, Fort Lauderdale e Orlando sono i maggiori aeroporti su cui cercare i voli. Noi costruiremo il nostro tour da Miami, sulla base della nostra esperienza, ma vale la regola del volo più conveniente, che vince su tutto!
La Florida è uno di quegli stati in cui, alla data in cui scriviamo, il sito istituzionale non prevede l’obbligo di patente internazione per poter guidare un’auto. Accertatevi che la situazione sia invariata alla data in cui dovete partire, per evitare spiacevoli inconvenienti. Per muoversi l’deale è affittare un’auto, siamo nella patria dell’on the road e le distanze tra le città non superano mai le 4 ore. Ricordatevi sempre il rispetto religioso dei limiti di velocità.
Partiamo da Miami: quella che la gran parte dei turisti chiama Miami, in realtà è soltanto la zona di South Beach. Il famoso lungomare calcato da skaters e super sportivi, contornato da locali in e discoteche sul mare è una piccola parte della grande città di Miami. La città vera e propria, la downtown, è una città americana come tante, senza infamia nè lode, generalmente non visitata dai turisti. La maggiore concentrazione di attrazioni, attività e turisti si trova sulla Ocean Drive, la lunga strada che costeggia Miami Beach, piena di ristoranti, pubs, locali, discoteche e bar. I numerosi alloggi qui vanno dai tipici boutique hotel, allo stile anni 20 del quartiere Art Deco’, fino agli imponenti e full optional resort, talvolta visitabili dai turisti al proprio interno per le stravaganti reception (citiamo uno su tutti il Delano Hotel): insomma ce n’è per tutti i gusti. Persino la vecchia villa centralissima dello stilista Gianni Versace oggi è un hotel (Casa Casaurina), ma dormire a South Beach è generalmente molto costoso, quindi, dal momento che avete un’auto, cercate una soluzione che, senza portare via troppo tempo per gli spostamenti, ben si adatti al vostro budget vacanza
La comodità di alloggiare in zona centrale è ovviamente quella di avere a portata di mano la spiaggia, lunga e grandissima, e ogni sorta di comodità per generi alimentari e non solo. Come ogni centro turistico che si rispetti poi non può mancare la via dello shopping, la Lincoln Road, raggiungibile con una bella passeggiata dal mare. Altra zona interessante di Miami è sicuramente Little Havana, meno centrale, ma con la più grande comunità cubana e latina. Tra le tante attrazioni mondane di Miami spicca certamente Star Island, un vero e proprio isolotto, collegato tramite un ponte alla città, con una bella cancellata di ingresso e una sorta di portinaio-custode: qui si trovano le ville e case vacanza dei personaggi famosi, cantanti e attori non soltanto americani. Da Madonna a Maldini, da Lenny Kravitz a Gloria Estefan, ecco solo alcuni dei nomi che troverete; tolti i tour in barca che alcune compagnie propongono per i più curiosi, è possibile entrare a Star Island con la propria auto, senza però mai scendere, nemmeno per un click. Potete fermarvi a fare una foto, senza però mettere piede fuori dalla vostra macchina, seguiti dalle tante telecamere piazzate qua e là sull’isola.
Da Miami ci spostiamo verso le Keys e Key West. Le Florida Keys sono una striscia di isolotti al largo della punta meridionale della Florida, tra l’Oceano Atlantico e il Golfo del Messico, meta molto rinomata per chi ama la pesca, lo snorkeling e le immersioni. La città di Key West, sull’estremità meridionale, è famosa essere la parte hippie della Florida, meno frenetica di Miami, con una vita molto più easy e meno mondana. Coi suoi numerosi bar affacciati su Duval Street, le Sunset Celebration che ogni sera si tengono Mallory Square e la casa-museo di Ernest Hemingway sono i maggiori punti di forza di questa cittadina in stile coloniale. Dormire in centro, anche stavolta, rischia di essere un’arma a doppio taglio e di alleggerire molto il portafoglio, meglio optare per la periferia o per le cittadine accanto. Proprio a Key West si trova il punto degli Stati Uniti più vicino a Cuba, segnalato da un cartello con la scritta 90 miglia.
Bahia Honda invece, di strada nel nostro percorso, si adatta bene ad una sosta pomeridiana per un po’ di relax su una spiaggia incontaminata, dove le iguane gironzolano liberamente tra gli zaini e i teli dei turisti. Molto più simile ad una laguna che ad una spiaggia convenzionale, vale comunque la sosta per spezzare un tragitto, quello tra Miami e Key West, non lunghissimo, ma noioso a causa dei frequenti limiti di velocità imposti.
Una giornata del nostro tour è dedicata interamente alla visita degli Everglades National Park, (situato a soli 65 km da Miami), visitabile se si è in possesso della tessera parchi, oppure pagando un ingresso di 30$ per veicolo. Questa riserva naturale è l’habitat perfetto di mangrovie, alligatori e coccodrilli, nonchè il paradiso del bird-watching. Ne deriva anche la presenza di insetti e soprattutto zanzare: se arrivate dalla Pianura Padana come i sottoscritti, non ci farete caso, ma dotatevi di repellente prima di iniziare l’escursione. Essa avverrà a bordo di un’airboat, una particolare e leggerissima imbarcazione mossa da un’elica a poppa situata fuori dall’acqua, proprio per non incagliarsi tra le fitte mangrovie delle paludi attraversate. Esperienza indimenticabile e molto divertente, adatta a compagnie di amici e famiglie; momento clou? osservare da vicino, molto vicino, alligatori e coccodrilli!
La tappa successiva è Tampa: affacciata sul Golfo del Messico, questa cittadina non è solo rinomata per il clima mite e le ampie spiagge balneabili, ma anche per le tante attrazioni turistiche offerte. La Riverwalk lungo Hillsborough River è una lunga passeggiata da percorrere a piedi o in bicicletta, tra il verde cittadino e alcune opere d’arte; la SS America Victory, una nave della seconda guerra mondiale e l’annesso museo, può essere visitata dai turisti tutto l’anno; ancora, l’antico quartiere di Ybor City, dove nacquero le fabbriche di sigari e la maggiore comunità di latini della Florida, è oggi un quartiere rinomato per la vita notturna. Per quanto riguarda le spiagge, le più conosciute sono sicuramente Clearwater Beach e Treasure Island. Noi abbiamo scelto la prima e possiamo dire che non ha nulla da invidiare alla spiaggia di South Beach a Miami, quanto a mare e attività balneari connesse.
Se la vostra tabella di marcia ve lo consente, dedicate una breve visita anche alla vicina St. Petersburg, altrettanto interessante quanto a clima, vita da mare e movida notturna.
Il tour prosegue in direzione Orlando, che non ha bisogno di grosse presentazioni: il regno del divertimento, con più di 10 parchi divertimento, è al primo posto quanto ad attrazioni turistiche. Se viaggiate con bambini al seguito, potrete senza problemi tenerli a bada e trasformare la loro vacanza in un sogno indimenticabile. Certo è che una settimana non basterebbe per visitarli tutti, quindi, come al solito, scegliete dalla lunga lista quello che fa per voi. Noi ad esempio abbiamo preferito Magic Kingdom ed Epcot, rispetto agli Universal Studios, che avevamo già viistato in costa Ovest a Los Angeles. Attenzione anche qui all’alloggio: gli hotel più vicini agli ingressi dei parchi, così come quelli nel centro città, sono i più costosi; avendo una macchina a noleggio e tenendo conto che i bilgietti giornalieri di ingresso ai parchi divertimento non sono economici, una soluzione decentrata è sempre consigliabile. Ultima annotazione per le famiglie numerose: gli ingressi ai parchi prevedono tariffe agevolate per i gruppi di tre o più persone, quindi, più si è,meno si paga!
Per quanto riguarda la downtown, Orlando è una città americana che non ci ha particolarmente colpiti, forse proprio perchè sovrastata da tutto il carrozzone dei parchi che la circonda. Segnaliamo infine Wonderworks, un museo/centro di intrattenimento, che ha catturato la nostra attenzione per caso, perchè si presenta come una casa capovolta: esperienze strambe, come simulazione di un terremoto, battaglie laser e simili sono solo alcune delle esperienze offerte al suo interno.
E’ quindi la volta dell’ultimo piatto forte del nostro itinerario: ci si rimette in macchina in direzione Cape Canaveral per la visita al Kennedy Space Center della Nasa. Un’area vasta più di 50 km e lunga più di 10, dove, al di là della zona visitabile dai turisti, con tanto di museo, sperimentazioni e intrattenimenti, si scorge un’ampissima recinzione, sede del centro spaziale vero e proprio, tuttora attivo e funzionante. La zona della Florida in cui la base spaziale è stata collocata intorno al 1950 era stata scelta per due fondamentali motivi: la vicinanza all’Oceano Atlantico, strategica per gli esperimenti direzione mare aperto e, soprattutto, per la vicinanza all’equatore, fattore determinante per lo sfruttamento ottimale della rotazione terrestre durante il lancio in orbita.
Dopo un periodo sperimentale esso divenne centro spaziale di punta per gli Stati Uniti: ancora oggi all’interno dell’area visitabile dai turisti sono esposti i razzi utilizzati nella varie missioni (come Mercury ed Apollo) al Rocket Garden, oltre allo shuttle Atlantis e a tantissimo materiale fotografico e non, sparso in tutto il complesso museale. Tra le varie esperienze proposte nel complesso segnaliamo la Shuttle Launch Experience, una simulazione del lancio nello spazio, dove nulla è lasciato al caso e i protagonisti siete proprio voi! Per quanto riguarda il centro spaziale operativo di cui parlavamo sopra, la visita non è possibile, se non tramite il Behind the gates tour, a bordo di un minibus con tanto di guida, escluso dal biglietto di ingresso al KSC.
Dopo questa eccitante esperienza bisogna rimettersi in viaggio, per raggiungere Miami, il che significa la fine della vacanza! Il tragitto tra Cape Canaveral e Miami incontra diverse cittadine costiere come West Palm Beach o Fort Lauderdale, dove, avendo ancora qualche giorno a disposizione, ci si potrebbe fermare per spezzare il viaggio e godersi gli ultimi istanti di relax della vacanza. Nel nostro caso il tempo era esaurito e quindi abbiamo raggiunto Miami per l’ultima mezza giornata di sosta, un pernottamento in zona aeroporto, per reimbarcarci il giorno seguente.
Non esiste solo un on the road della West Coast quindi, perchè come abbiamo visto anche la costa Est offre un giusto mix tra città da visitare, escursioni immerse nella natura, relax al mare e molto, molto divertimento. Il vantaggio, in questo caso è dato dalle distanze, molto meno impegnative rispetto al tour classico dei parchi ad Ovest.
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